L’inarrestabile ascesa del software SaaS
La quantità di società di software esterne a cui si rivolgono è salita alle stelle negli ultimi 10 anni. I CIO affermano che si affidano ad altre aree dell’azienda per aiutarli a gestirla, ma ciò comporta le sue sfide.
Ancora una volta, con l’aumento dell’approvvigionamento e della gestione del software al di fuori dell’IT, ci sono anche preoccupazioni riguardo al pagamento di servizi, duplicati, sfide di integrazione dei dati e potenziale perdita di efficienza dei costi.
La crescita è in parte alimentata dal maggior numero di strumenti e funzionalità oggi presenti sul mercato di cui le organizzazioni stanno cercando di trarre vantaggio. In genere le organizzazioni hanno una manciata di principali fornitori chiave, seguiti da una lunga coda utilizzata per servizi più piccoli. Ci sono stati cicli di tentativi di razionalizzare, consolidare e ridurre il numero di fornitori utilizzati, ma c’è anche l’accettazione del fatto che avere più fornitori rende le aziende meno dipendenti da quelle più grandi.
Inoltre, l’attuale campagna pubblicitaria sull’intelligenza artificiale sta anche alimentando il fuoco mentre le organizzazioni cercano nuovi fornitori per sfruttare la tecnologia all’avanguardia.
In aggiunta al diluvio, le società di software hanno anche preso coscienza dell’idea del coinvolgimento delle controparti commerciali e hanno spostato le loro strategie di vendita per rivolgersi agli utenti finali.
I fornitori esistenti si rivolgono agli uomini d’affari quando hanno una nuova soluzione che stanno cercando di vendere e invece passano attraverso l’IT.
Il temuto orrore di “Shadow IT”, in cui i dipendenti aggirano il reparto IT per acquistare i propri servizi cloud, app o altre tecnologie, non è più tornato in pieno vigore dai tempi in cui iPhone e app store inizialmente erano diventati onnipresenti negli ambienti aziendali. Ma con una forza lavoro sempre più esperta di digitale e sempre più coinvolta nel processo di gestione del software.
Il CIO di Moderna ha affermato che quando l’azienda stava sviluppando e distribuendo un vaccino durante la pandemia di Covid, il numero di abbonamenti software utilizzati è esploso perché l’azienda dava priorità a muoversi il più rapidamente possibile.
Da allora, ha messo in atto un processo più rigoroso che prevede una maggiore due diligence su costi e valore da parte del reparto IT. A dire il vero, il consolidamento di fornitori non necessari, costosi e duplicati è stata una tendenza propria poiché le aziende hanno cercato di diventare più snelle in tempi economici difficili.
Ma alcune aziende affermano anche di dover aumentare il numero di fornitori esistenti da utilizzare per trarre vantaggio dalle soluzioni all’avanguardia appena arrivate sul mercato, soprattutto in aree come l’intelligenza
artificiale generativa.
“Non si può dipendere interamente dal fatto che solo i propri partner principali forniscano questo tipo di innovazione”, ha affermato il CIO dell’azienda produttrice di tabacco Reynolds American Inc. “Occorre considerare le piccole cose che posso fare e che sono disponibili ora. ”
Per quanto riguarda la collaborazione con l’azienda per introdurre nuovo software, il CIO di RA Inc ha affermato: “Non è sempre tutto semplice, ma ciò che abbiamo imparato è che se non lo facciamo, ci dovremo prepariamo al fallimento”.